Regala il libro “Il Bar delle Grandi Speranze” di J.R. Moehringer
Se c’è uno scrittore che non ha bisogno di presentazioni, questi è J.R. Moehringer, autore di “Il bar delle grandi speranze“ l’evocativo titolo del suo ultimo best seller. Un libro che si distingue nelle sue quasi cinquecento pagine per la sua scrittura laboriosa ed evocativa incentrata sulle vicende di un bambino, cresciuto senza il suo […]
Se c’è uno scrittore che non ha bisogno di presentazioni, questi è J.R. Moehringer, autore di “Il bar delle grandi speranze“ l’evocativo titolo del suo ultimo best seller. Un libro che si distingue nelle sue quasi cinquecento pagine per la sua scrittura laboriosa ed evocativa incentrata sulle vicende di un bambino, cresciuto senza il suo papà, e accudito dalla madre e dai vecchi nonni nella loro fatiscente villa di proprietà. Una lettura appassionante e ricca di personaggi che ricorda da vicino le migliori opere di Charles Dickens. E non a caso Moehringer si è ispirato al grande autore londinese per delineare al meglio il suo romanzo che, oltre a rappresentare uno dei punti più alti della sua produzione, è anche un testo sull’infanzia perduta: una tematica sempre attuale e che può affascinare qualsiasi lettore.
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Le vicende di J.R. – le iniziali del bambino protagonista di questo romanzo, guarda caso le stesse dell’autore – cominciano in un bar, dove si rifugia per ascoltare i racconti sognanti e alle volte un po’ patetici dei tanti personaggi che riempiono le pagine di questo libro. Uomini che, attraverso le loro storie di vita, impartiscono delle lezioni al giovane protagonista di “Il bar delle grandi speranze” e lo invogliano a praticare quella strada lunga e impervia chiamata vita. Moehringer presenta al suo pubblico, ma anche ai nuovi lettori, un testo che ha un ritmo d’altri tempi, scorrevole ma al contempo anche lento, che però non annoia mai.
Quello della solitudine è un altro dei temi affrontati nel libro di Moehringer: l’ineluttabile confronto con un aspetto della vita in cui tutti ci confrontiamo quotidianamente. La voglia di crescere del giovane J.R. inevitabilmente si confronta con l’attaccamento morboso che ha nei suoi riguardi la madre, da cui deve riuscire a staccarsi per trovare il suo percorso nella vita. Poco importa se l’esistenza può essere amara e illusoria: J.R. riesce sempre ad alzare la testa, a cercare la giusta ironia con cui abbandonare l’età della fanciullezza quando si ha ancora l’impressione che i sogni si possano realizzare.