La Discografia degli Iron Maiden, la più grande band di Heavy Metal è il regalo per ogni metallaro!

Impossibile dire Heavy Metal senza pensare praticamente subito agli Iron Maiden, che del Heavy Metal sono ormai a buon diritto tra i mostri sacri. Tra melodie acide come Prowler, Phantom of the Opera, Number of the Beast o 2 Minutes to Midnight, e sonorità più cupe in Alexander The Great, Stranger in a Strange Land, […]

iron-maidenImpossibile dire Heavy Metal senza pensare praticamente subito agli Iron Maiden, che del Heavy Metal sono ormai a buon diritto tra i mostri sacri. Tra melodie acide come Prowler, Phantom of the Opera, Number of the Beast o 2 Minutes to Midnight, e sonorità più cupe in Alexander The Great, Stranger in a Strange Land, Fear of the Dark o The Longest Day, sono ormai in pochi a non aver mai conosciuto le gesta del gruppo londinese, certificate da innumerevoli dischi d’oro e di platino.

Perchè dunque non scegliere proprio un periodo apparentemente inconsueto come il Natale, per far scoprire o riscoprire un nome leggendario della scena metal internazionale?

I Maiden cominciano a imporsi al pubblico già con l’omonimo album d’esordio del 1980, nel quale già davano ottima prova di sè unendo la voce acida e graffiante di Paul Di’Anno alle ottime capacità tecniche degli strumentisti come Clive Burr alla batteria e Dave Murray e Dennis Stratton alla chitarra. La loro fama crescerà ulteriormente dopo il secondo album, Killers, del 1981, ma il vero successo planetario e la vera “immortalità” arriveranno pochissimi anni dopo, quando un non più affidabile Paul Di’Anno viene estromesso in favore di un giovane Bruce Dickinson. È la svolta. Dickinson si rivela un frontman carismatico e un cantante eccellente e poliedrico, e il primo album con lui al microfono, The Number of The Beast del 1982, consacra il gruppo e imprime nella memoria del pubblico pezzi come Hallowed be Thy Name, Children of The Damned o la stessa title track.

Da allora l’ascesa è quasi inarrestabile, eccezion fatta per alcuni anni in cui il cantante decide di lasciare il gruppo dal 1990 in favore di Blaze Bayley che, però, non riuscirà a far breccia nei cuori dei fan orfani di Dickinson. Il 1999 sancisce il ritorno dello stesso Dickinson, un ritorno che contribuirà alla creazione di album di livello nuovamente elevatissimo come Brave New World (2000), lo sperimentale A Matter of Life and Death (2006) e l’ultimo (per ora) Final Frontier del 2010.

Un gruppo che non ha mai mancato di sperimentare e mettersi in discussione, pur mantenendo un proprio stile di fondo e adoperando appieno le grandi capacità di ogni proprio componente. Un must.